Calcio : les tifosi contre un ministre à Bergame – août 2010
Scontri Bergamo, Daspo per 44 denunciati
ANSA
– BERGAMO, 28 AGO – Verra’ adottata la misura delDaspo nei confronti dei 44 denunciati per gli incidenti allafesta della Lega Nord di Alzano Lombardo. Lo ha reso noto laquestura di Bergamo. Nel frattempo proseguono le indagini conl’Ucigos per identificare il maggior numero dei partecipantiall’assalto. Finora sono state segnalate alla procura 44 personeindagate per il reato di adunata sediziosa e manifestazione nonautorizzata. I manifestanti avevano lanciato petardi mentreparlava il ministro Maroni.

Tessera del tifoso, guerriglia ultrà contro Maroni: auto in fiamme e due agenti feriti
Adnkronos
26 agosto, ore 12:58
Milano – – Si è trattato di un vero e proprio assalto messo in atto da circa 500 tifosi a Bergamo con petardi e bombe carta che si sono scagliati contro il cordone di forze dell’ordine mentre il ministro dell’Interno continuava il suo discorso dal palco della festa di Alzano Lombardo. Calcio e tifoseria, »la tessera non limiterà la violenza negli stadi ». La circolare del Viminale ai Questori
Milano,26 ago. (Adnkronos) – Un assalto con bombe carte, auto date alle fiamme e oggetti lanciati contro le forze dell’ordine. A Bergamo, stamattina, si fa ancora la conta dei danni dell’assalto da parte di circa 500 ultrà dell’Atalanta contro il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, pronto a intervenire alla festa della Lega Nord in corso in provincia di Bergamo.
Una contestazione contro la tessera del tifoso voluta dal Viminale, ma non vista di buon occhio dai supporter. Almeno in 400, non solo atalantini, ieri sera, alle 22.30 circa, hanno ‘assaltato’ i poliziotti. Un primo bilancio parla di un paio di agenti feriti e cinque tifosi fermati ma al momento il riserbo è massimo, mentre gli uomini della Digos sono a lavoro per dare un volto ai contestatori.
Per venti minuti la zona della festa ad Alzano Lombardo è stata in balia dei tifosi che con petardi, poi con bombe carta e altri oggetti, si sono scagliati contro il cordone di forze dell’ordine mentre Maroni continuava il suo discorso dal palco. Nelle prossime ora dalla Questura potrebbero arrivare i primi fermi nei confronti degli ultrà.
L’Atalanta prende le distanze dai disordini avvenuti ad Alzano Lombardo. Il club bergamasco ha condannato i disordini in una nota sul sito ufficiale. « L’Atalanta BC -si legge nel comunicato- prende fermamente le distanze da quanto accaduto ieri sera ad Alzano Lombardo, condanna con decisione ogni episodio e forma di violenza e auspica che situazioni di questo genere, che nulla hanno a che vedere con il calcio giocato, non si debbano più ripetere ».
Agguato a Maroni tutto premeditato
gazzetta.it
Le violenze alla festa cui partecipava il ministro dell’Interno, oltre a numerose famiglie con bambini, erano state preparate da giorni. Gli ultrà erano atalantini ma forse in parte anche di altre squadre. Percassi: « Indegni a considerarsi tifosi dell’Atalanta »
BERGAMO, 27 agosto 2010 – I due abeti con le fronde bruciacchiate sono quel che resta visivamente della notte di follia, l’ultima bravata degli ultrà. Atalantini, sicuramente. Ma forse, in una minima parte, anche di altri club. La Questura indaga e non conferma. Chi passeggia tra i tendoni della Berghem Fest, però, non ha dubbi: mercoledì si è sfiorata la tragedia, e non è la solita frase fatta. Basti pensare a che cosa sarebbe successo se le bombe carta lanciate dagli ultrà invece di bruciare cinque auto e qualche motocicletta avessero incendiato il tendone che ospitava il dibattito con il ministro dell’Interno Roberto Maroni, presente alla festa della Lega Nord con i colleghi Tremonti e Calderoli, e davanti a 2-3 mila persone, molti bambini.
Agguato — Ancora una volta è andata bene: un poliziotto ferito (15 giorni di prognosi) e due vigili urbani leggermente intossicati dal fumo. Per gli spettatori tanto spavento e l’indignazione per un atto teppistico prevedibile. Da giorni, infatti, si stava organizzando la contestazione a Maroni, anche se forse non nelle modalità estreme a cui si è arrivati. « Vi erano state alcune avvisaglie, telefonate che preannunciavano l’arrivo di qualche ultrà – ha rivelato il presidente della Provincia, Ettore Pirovano -. Ma c’eravamo tutti illusi che si trattasse di un normale scambio di pareri ». Sapevano anche le forze dell’ordine. Il problema è che i teppisti sono stati più furbi. In una settantina, su 500 presenti, hanno aggirato il tendone e si sono portati a tiro di palco.
Mai più — Una bottiglia ha sfiorato Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio, curvaiolo dall’età di 7 anni (ne ha 42) e « mediatore » storico tra ultrà, istituzioni e forze dell’ordine. « Maroni, che elogio, aveva dato la disponibilità a incontrare una delegazione di tifosi – spiega -. L’ho comunicato per telefono ai capi. La prima volta mi hanno risposto: ne parliamo tra noi. La seconda: deve venire qui lui, pensa te. Poi è successa quella cosa mai vista in 35 anni di curva. E io ne ho viste di tutti i colori. È stato inqualificabile lanciare bombe carta in un posto dove c’erano famiglie e bambini. Questa è gente con cui non voglio avere più niente a che fare ». La Digos sta cercando di identificare i responsabili, alcuni già conosciuti e diventati quasi degli eroi in un gruppo su Facebook, ma ieri a tarda sera non erano ancora stati presi provvedimenti. Non confermati neppure i 5 fermi. Intanto, per Varese-Atalanta di domani la trasferta è autorizzata soltanto per chi ha la tessera del tifoso.
Linea dura — L’imbarazzo del presidente Antonio Percassi è evidente. Ha fatto di tutto per riempire lo stadio, riuscendoci, e un mese fa era addirittura salito sul palco della Festa della Dea duettando con Claudio « Bocia » Galimberti, pluridaspato leader della curva, perché convinto che il dialogo anche con i tifosi più pericolosi possa contribuire a sconfiggere la violenza. Dopo un primo comunicato soft, la posizione dura di Percassi: « Il gesto inqualificabile di un gruppo di persone indegne a considerarsi tifosi dell’Atalanta non rappresenta l’amore dei bergamaschi per la città, per i colori nerazzurri e per il calcio: sono le 16.000 tessere del tifoso sottoscritte a dimostrarlo. Bergamo è stata una delle poche città in Italia a rispondere in modo così forte, deciso e serio al programma voluto dal Ministero dell’Interno, in particolare dal ministro Maroni, al quale va la nostra solidarietà ». Percassi parla di « episodi deprecabili che non hanno giustificazione. La società ribadisce la volontà di favorire un radicale cambio di mentalità nel suo stadio affinché sia d’esempio. Chi persegue la violenza va contro gli obiettivi della nostra società e fa il male dell’Atalanta e di Bergamo ».











