Affrontements au Val de Susa en Italie – janvier 2010

Tav: giornata di follia. In Valle treni fermi, incendi e scontri

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Fermato anche il traffico sulla statale 25. Contusi due carabinieri e alcuni No Tav

TORINO 21/01/2010 – E alla fine sono arrivati anche i primi scontri. Dopo una settima­na di tensione, ieri l’arrivo di una trivella alla stazione di Chiusa San Michele-Condove ha scate­nato la reazione dei No Tav che, in una giornata convulsa, sono venuti a contatto con le forze dell’ordine in più occasioni.

L’allarme è scattato intorno alle 6 del mattino, quando polizia e ca­rabinieri hanno scortato il mac­chinario fino al terreno in cui effettuare il carotaggio (PER VEDERE IL VIDEO DEL CAROTAGGIOE TUTTE LE FOTOCLICCA QUI). «Non sia­mo stati avvisati – ha subito prote­stato il sindaco di Chiusa, Dome­nico Usselilo – prima di effettuare un’operazione del genere era ne­cessaria una bonifica bellica che non è stata eseguita». L’area della stazione è stata chiusa dalle forze dell’ordine e l’ingresso permesso solo ai viaggiatori in possesso di documento di viaggio. Subito è partito il tam-tam dei No Tav che si sono radunati in due presidi, uno sulla statale 24 e uno sulla 25. Proprio dal lato di Chiusa San Michele, pochi minuti dopo le 8, c’è stato il tentativo di alcuni ma­nifestanti di forzare il posto di blocco. In prima linea anche Al­berto Perino, ormai leader incon­trastato dei No Tav dopo il tra­monto di Antonio Ferrentino: «Abbiamo cercato di entrare per­ché le forze dell’ordine facevano passare soltanto i titolari di abbo­namento – racconta Perino – men­tre l’accesso alla stazione deve essere garantito a tutti. Sono stato colpito con una ginocchiata e get­tato a terra». Anche due carabi­nieri sono rimasti leggermente contusi nel parapiglia, fino a quando qualche spintone e alcu­ne manganellate non hanno ri­portato la calma. Nel frattempo, a Chiusa arrivava anche la notizia che la trivella di Susa aveva finito il proprio lavo­ro ed era stata spostata su un altro sito, sempre nei pressi della sede della Sitaf. E così i sondaggi in Val di Susa diventavano tre, uno in più di quanto annunciato negli scorsi giorni.

La tensione saliva ancora, anche se i manifestanti, sommando i due presidi, non su­peravano le 150 unità. Passate le 12 la protesta si spostava a Sant’Antonino, dove una quaran­tina di persone bloccavano alcu­ni treni, tra cui un Tgv. Dopo alcuni minuti di stop, il traffico riprendeva ma con una sorpresa: i No Tav salivano sull’i nterc ity 4001 e, dopo 5 minuti, scendeva­no alla stazione di Chiusa San Michele, sbucando proprio in mezzo ai due posti di blocco delle forze dell’ordine. I manifestanti correvano subito verso la trivella, ma venivano fermati a 100 metri dall’obiettivo da un terzo cordo­ne di polizia: urla, spintoni e altre due manganellate. Terminati gli scontri, sul posto arrivava anche un’ambulanza provocatoriamen­te chiamata dai manifestanti per trasportare in ospedale uno di lo­ro, «un noto esponente del movi­mento – secondo le forze dell’or­dine – appartenente all’area anta­gonista » che ha poi rifiutato le cure una volta arrivato al pronto soccorso.

Il gran finale di una giornata diffi­cile arrivava alle 18.30, quando circa 500 No Tav impedivano il cambio turno alle forze dell’ordi­ne e, in contemporanea, blocca­vano la statale 25. Partiva poi un corteo, con l’intento di raggiunge­re la trivella passando dai campi. Giunti a 50 metri dall’obiettivo, dei manifestanti “armati” di mo­toseghe abbattevano alberi e ar­busti e con l’aiuto di alcune tani­che di benzina davano fuoco al l’improvvisata barricata. Un grande incendio che costringeva le ferrovie a bloccare nuovamen­te il traffico dei treni. Alle 20.45 la situazione rientrava finalmente nella normalità anche se i manife­stanti decidevano di mantenere entrambi i presidi sulle statali.

Oggi l’unico appuntamento in ca­lendario è un comizio di Beppe Grillo alle 14 al presidio di Susa. Non si può però escludere nessu­na ulteriore manifestazione, co­me neanche l’arrivo di un’altra trivella che potrebbe scatenare nuove rivolte.

Claudio Neve Davide Petrizzelli

Alta velocità, i «No Tav» bloccano il Tgv

www.corriere.it

Un manifestante portato in ospedale.Forse una manganellata ad un braccio dalle forze dell’ordine

20 01 2010

MILANO – Hanno sciolto da poco il blocco alla stazione ferroviaria di Chiusa San Michele i circa 150 «No Tav» che verso le 12.45 hanno bloccato per circa mezz’ora il Tgv proveniente dalla Francia e diretto a Torino piazzando delle bandiere sui binari. Continua così la protesta dei «No Tav» contro i carotaggi avviati in Val Susa. Dopo un’assemblea che si è svolta a Sant’Antonino Susa, i manifestanti hanno raggiunto la stazione di Chiusa, hanno occupato i binari tra slogan e sventolio di bandiere. Così hanno bloccato il Tgv per mezz’ora. Poi la circolazione ferroviaria lungo la linea Torino-Bardonecchia è ripresa regolarmente e il Tgv proveniente dalla Francia, che era rimasto bloccato all’ingresso della stazione, è potuto ripartire.

Gli scontri in val di Susa

IN OSPEDALE – Successivamente i manifestanti si sono divisi in due gruppi: il primo è rimasto a Chiusa San Michele. Il secondo dopo aver preso un treno diretto a Torino, è sceso a Condove in prossimità dell’area di perforazione. Qui un «No Tav» sarebbe stato colpito con una manganellata ad un braccio dalle forze dell’ordine che proteggono il cantiere del sondaggio di Chiusa San Michele. L’uomo è stato portato all’ospedale di Susa in ambulanza. Nella stazione resta una trentina di manifestanti, anche se si sono notevolmente allontanati dal cordone di polizia e carabinieri. «La polizia ha chiuso il passaggio a livello tra Condove e Chiusa San Michele – spiega Lele Rizzo, leader « No Tav » – ma noi salendo sul treno siamo riusciti comunque ad arrivare alla stazione di Condove. Ora manteniamo i due blocchi e alle 17 a Chiusa faremo un’assemblea per decidere le prossime mosse».

~ par Alain Bertho sur 22 janvier 2010.

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