Affrontements à Milan août 2009
Innse, scontri fra operai e polizia In cinque per protesta su una gru
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mercoledì 05 agosto 2009
lta tensione davanti alla Innse, tra tafferugli e spinte, operai che entrano nello stabilimento e si piazzano su un carro-ponte a 15 metri d’altezza, obbligando le forze dell’ordine a fermare lo smantellamento degli impianti. Ma la situazione ancora non si sblocca e la Fiom Cgil decide una mossa un po’ a effetto: rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio.
La vertenza aperta lo scorso maggio sembra dunque ancora ben lontana da una soluzione. Triste epilogo per una fabbrica che, fondata oltre 70 anni fa da Ferdinando Innocenti, arrivò a impiegare 8mila dipendenti. Dai suoi stabilimenti uscirono tubi per ponteggi, materiale bellico, auto e scooter. Poi il lento declino, una serie di passaggi di proprietà fino all’acquisizione per 700mila euro nel 2006 da parte di un commerciante di rottami ferrosi, Silvano Genta. Un paio d’anni di gestione poi nel maggio 2008 Genta manda tutti a casa e comincia a piazzare i macchinari ad altre società, ricavando impegni per 3 milioni di euro. Ma anche una causa milionaria da parte di «Rubattino 87», proprietaria di terreno e fabbricati, che gli chiede 6 milioni e mezzo per affitti mai pagati. Una causa che secondo i sindacati avrebbe dovuto impedire qualsiasi alienazione di beni da parte del commerciante.
Insomma una vicenda poco chiara, all’interno della quale si trovano intrappolati una cinquantina di operai. Che come unica arma per difendere il posto di lavoro occupano lo stabilimento. A febbraio c’è un primo tentativo di Genta di far entrare i tecnici per smontare gli impianti, ma finisce in scontri con la polizia. Domenica nuovo blitz. In strada si riversano lavoratori, sindacalisti e centri sociali. Momenti di tensioni e tafferugli, poi una prima tregua per consentire lunedì un incontro in regione, andata però a vuoto.
Ieri dunque i tecnici di Genta rientrano nello stabilimento per continuare lo smontaggio dei macchinari. Ma verso le 11.30 una cinquantina di persone tenta improvvisamente di sfondare il cordone delle forze dell’ordine. È solo un diversivo per consentire a quattro operai e un sindacalista di penetrare, non si è ancora capito come, nella fabbrica e piazzarsi su un carro ponte a 15 metri d’altezza. Viene subito fermato lo smantellamento degli impianti e riparte la trattativa.
Alle 15 un delegazione parte in corteo fino a Lambrate, per volantinare davanti alla stazione, alle 16.30 nuovo parapiglia con le forze dell’ordine. La tensione si taglia con il coltello. Si chiede l’intervento del prefetto, ma Gian Valerio Lombardi concede solo «pochi giorni». «Almeno un mese – rispondono gli operai sul carro ponte – o di qui non scendiamo». Cala la sera, i cinque hanno viveri per diversi giorni e passeranno lì la loro prima notte. Oggi riprenderà il braccio di ferro, con la ricerca, da parte della Cgil, di un interlocutore nuovo: Silvio Berlusconi.
Innse: scontri tra operai e forze dell’ordine per ripararsi dalla pioggia

4/08/2009
Quattordici mesi di presidio per i diritti degli operai
Milano- Si sono verificati alcuni momenti di tensione tra carabinieri e operai questa mattina a Milano davanti alla Innse . La storica azienda alla periferia est di Milano, risulta presidiata da quattordici mesi circa da una cinquantina di lavoratori, messi in mobilità, che chiedono di poter mantenere il loro posto. Nel momento in cui il temporale imperversava , questa mattina, su Milano alcuni operai ed esponenti dei centri sociali hanno chiesto di poter entrare nella fabbrica per ripararsi dall’acqua sotto la grande tettoia all’ingresso.
Manifestanti e forze dell’ordine sono venuti allo allo scontro, senza gravi conseguenze , per alcuni minuti.I carabinieri, in assetto anti sommossa, temevano che il maltempo fosse una scusa per poter dar via a disordini più grandi, vista per altro la presenza di rappresentati di centri sociali con il volto coperto .
Ieri sono cominciate le operazioni di smantellamento delle attrezzature dello stabilimento, già vendute a proprietà diverse, nonostante ciò gli operai in mobilità rimangono fermi nel loro intento di poter mantenere il lavoro.
« Noi non ce ne andremo mai da qui » ha detto Claudio M , lavoratore con 30 anni di esperienza nella fabbrica in zona Labrate e ha continuato »Aspettiamo un compratore ;compratore che c’é già, perché la società di intermediazione che ha ricevuto l’incarico lo ha già trovato ».
Lavoratori e giovani dei centri sociali milanesi , intanto, continuano a presidiare l’ingresso della fabbrica. Davanti all’ingresso sono presenti agenti delle forze dell’ordine. Si attende una risposta dall’ incontro che i vertici della Fiom Cgil di Milano e Lombardia stanno avendo con la direzione generale della Regione.Presente al presidio anche Antonello Patta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
Paolo Quaglia










